Diciamolo subito, non c’è stato il miracolo, ma un risultato sportivo determinato, principalmente, da un cambio di mentalità e di approccio alla gara. Del resto non sarebbe stato nemmeno giusto chiedere un miracolo a mister Di Matteo, da appena cinque giorni alla guida della squadra o ai nuovi innesti.
Tuttavia la nuova impronta si avverte sin da subito, in campo si vede una squadra, un collettivo dove ognuno aiuta il compagno a lottare su ogni palla.
Probabilmente gli avversari, terzi in classifica, si aspettavano di trovare il Casteltermini pronto a recitare il ruolo della vittima sacrificale, ma così non è stato.
Sin dai primi minuti di gioco il Casteltermini si difende bene e si vede. Novità dell’anno, pure qualche fraseggio in cui intervengono 4 / 5 giocatori. Rimane evidente qualche lacuna a centrocampo e ancor di più in attacco, ma non c’è passività.
Gli ospiti sono più squadra, fanno girare bene la palla e sanno costruire gioco, ma qualche intervento del nostro portiere e un pizzico di fortuna contribuiscono a tenere la partita in parità.
Equilibrio che però si spezza al 45° minuto, coi biancorossi del Nicosia che si portano in vantaggio con una azione più casuale che voluta, anche se non stanno rubando nulla.
Al Casteltermini non rimane che avviarsi negli spogliatoi per il riposo. Ma ad uscirne è una squadra cambiata, prevalentemente, nell’aspetto psicologico. I ragazzi locali sanno che non hanno demeritato e non meritano di essere la Cenerentola del campionato. Giocano palla su palla, addirittura qualcuno tira fuori la personalità e si avventura in dribbling, Mister Di Matteo, evidentemente registra al meglio il centrocampo che comincia a filtrare meglio .
I nostri ragazzi si fanno sotto, non mollano la posizione e lottano generosamente a tutto campo ed è in una di queste azioni che si procurano il rigore che con freddezza e precisione Garcia realizza per il meritato pareggio.
Il goal del Casteltermini ottiene il duplice risultato di galvanizzare i locali, spinti dal rinnovato entusiasmo del pubblico, e di assestare un colpo psicologico agli avversari che si innervosiscono e fanno saltare gli schemi. Ed è proprio in un capovolgimento di gioco che il Casteltermini, con ordine, imposta un’azione che porta Noto davanti al portire per realizzare il goal del 2-1 .
Rimonta completata con orgoglio e che esplode in un abbraccio corale e liberatorio tra squadra e pubblico.
I restanti minuti della gara sono una prova di forza tra l’arrembaggio degli ospiti e la difesa locale che erge un vero e proprio muro che con caparbietà regge fino al 90° + 8, quando finalmente il signor Fundarotto, arbitro dell’incontro, decereta la fine delle ostilità che per il Casteltermini è come spezzare un incantesimo. Gli applausi cbe il pubblico riserva alla squadra risuoneranno per parecchio nelle orecchie dei giocatori che finalmente hanno preso fiducia e una bella boccata di ossigeno .
Non c’è stato un miracolo, ma un cambiamento sì.
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