A tutti noi, in un modo o in un altro, il Covid ha fatto vivere qualcosa di “non abituale” (passatemi il termine). Direttamente o indirettamente abbiamo vissuto momenti che non pensavamo di vivere: limitazioni nella vita quotidiana, difficoltà a viaggiare, scomode mascherine, quarantene, isolamenti e tanto altro anche altro di più intenso, tutti però abbiamo avuto un luogo dove rifugiarci, la propria casa.
Fabio Messina, 43enne, agente di commercio di Palermo, si è ritrovato a smuovere anche il Governo per poter rientrare a casa perché, dopo esser partito con la propria auto da Genova verso Palermo, pur essendoci la possibilità di passare da regione a regione, è rimasto bloccato a Villa San Giovanni in quanto l’appena uscito decreto permetteva di passare da regione e regione ma non permetteva di poter utilizzare un mezzo pubblico (in questo caso il traghetto) se non si è in possesso del Green Pass.
“Non si vede perché si possa passare tranquillamente tra regione e regione sulla terraferma e nelle isole no. È un problema di diseguaglianza tra italiani” dichiara Fabio“ l’Italia finisce a Lampedusa e non in Calabria, non è possibile che a un cittadino che abita in Sicilia venga impedito di tornare a casa sua. Se ci fosse stato il ponte sullo Stretto a quest’ora sarei già a casa”.
Premessa importante: Fabio non si dichiara NO-VAX, ha deciso di non vaccinarsi per un sua da sempre riluttanza verso la medicina, ha sempre vissuto in salute, per innumerevoli anni senza medico di base, con un amore verso la natura e alla vita semplice. Fabio non è un “senza testa”, lo conosco bene, potrei raccontare innumerevoli episodi e fra tutti riporto che ha dimostrato di lottare in prima linea per la legalità, fondando e aprendo con la moglie Valeria nel 2008 il primo Emporio Pizzo Free, sfidando pubblicamente il racket.
E’ stato invitato a Casteltermini in più occasioni ospite della PrimaVerAntimafia al Cine-teatro Enzo Di Pisa ed ha anche partecipato in veste di Corte all’esibizione del Tataratà nel settembre 2002 al “Mediterraneo Video Festival” di Ascea Marina (SA).
Buon padre di famiglia potrà abbracciare sua moglie Valeria e suo figlio Flavio questa sera, dopo esser stato bloccato a Villa San Giovanni per cinque lunghi giorni, dormendo anche in macchina e trascorrendo le giornate al telefono per poter trovare soluzione al suo problema. Si sono mossi in tanti per aiutarlo, familiari, amici e anche forze dell’ordine, giornalisti, politici. In un strano contesto di incomprensioni di norme giuridiche, Fabio ha sempre ammesso di esser stato circondato da persone che, comprendendo la situazione, le hanno teso la mano, tutti, dalle autorità alle persone comuni del luogo.
Il Diritto di tornare a casa le è stato concesso oggi, 14 gennaio, dal giudice Elena Luppino del Tribunale civile di Reggio Calabria che ha accolto il ricorso presentato da Fabio tramite i suoi legali, gli avvocati Grazia Cutino e Maura Galletta.
Dalla politica in primo piano si era mosso il deputato di Alternativa Francesco Sapia che ha interrogato i ministri dell’Interno e della Salute per non abbandonare un cittadino italiano che, nel rispetto delle regole, è sempre stato disposto ad adottare tutte le precauzioni possibili per poter ritornare a casa.
In questi cinque giorni Fabio si è ritrovato a rilasciare interviste a decine e decine di testate giornalistiche, dalle regionali calabresi e siciliane alle nazionali fino a RAI, Mediaset, LA7…
Dopo aver vissuto come nel film «The Terminal» con Tom Hanks è Viktor Navorski, in questo momento Fabio Messina è in viaggio da Messina verso Palermo, a breve l’abbraccio alla sua famiglia nel tepore della sua casa.

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