RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Nella giornata del 6 novembre 2024 alle ore 12.00, Casteltermini ha ospitato un momento di grande significato, dedicato all’accoglienza e all’integrazione. I minori stranieri non accompagnati delle Strutture di Seconda Accoglienza Ubuntu e Hope gestite dalla Cooperativa Sociale “La Grande Famiglia” di Naro e quella di Prospettive Future hanno avuto l’onore di incontrare l’arcivescovo di Agrigento Monsignor Alessandro Damiano presso una delle strutture della Grande Famiglia, per un evento di condivisione e dialogo, alla presenza dei Responsabili delle comunità e delle autorità locali di Casteltermini, Naro e dei comuni limitrofi.
L’incontro è stata un’occasione per i giovani ospiti, che hanno potuto confrontarsi con una figura istituzionale di grande rilevanza come il Vescovo, condividendo con lui pensieri, speranze e desideri per il futuro. La pace e il suo significato sono stati al centro delle riflessioni, in un dialogo aperto e toccante che ha coinvolto sia i giovani che gli adulti presenti. I ragazzi hanno avuto modo di esprimere il proprio punto di vista e raccontare il percorso che li ha portati fino in Italia, affrontando temi delicati come la migrazione e l’integrazione. Allo stesso tempo, l’evento è stato un momento di autentica festa e scambio culturale, dove i minori stranieri della Grande Famiglia hanno avuto l’opportunità di condividere la loro cultura e le loro tradizioni attraverso gesti simbolici e attività ricreative, in un’atmosfera conviviale e i ragazzi hanno preparato il cous cous, piatto tipico delle loro terre di origine, per offrire un assaggio delle loro radici culinarie. Questa pietanza, simbolo di unione e ospitalità ha unito sapori e tradizioni diverse, simboleggiando l’incontro tra culture e storie diverse nel rispetto e accoglienza di ciascuna diversità, vista come ricchezza e non limite. I ragazzi hanno inoltre avuto l’occasione di esporre i lavori realizzati durante il laboratorio di ceramica, svolto presso l’Associazione “Anna dei Miracoli”, frutto della loro creatività, del loro impegno e delle loro emozioni evocative di ricordi e simboli del proprio Paese di origine, testimoniando non solo il talento dei giovani, ma anche l’importanza dell’arte come linguaggio universale e mezzo di integrazione. Un momento particolarmente significativo ha toccato i presenti quando i ragazzi della Grande Famiglia hanno donato all’Arcivescovo una Mitria Mariana come simbolo di apertura e gratitudine, riconoscenza e auspicio di un futuro di pace e integrazione. L’Arcivescovo ha accolto la Mitria con profonda emozione, riconoscendo il significato di questo gesto e affermando che l’accoglienza non si dimostra solamente con le parole ma con le azioni concrete che costruiscono ponti di speranza e solidarietà. Riconoscendo altresì come lì, quella carità cristiana viene vissuta in modo autentico. Queste parole si legano a quelle del discorso iniziale di benvenuto dell’insegnante Antonietta Barone, presidente della Cooperativa Sociale “La Grande Famiglia”, sottolineando che queste comunità rappresentano un luogo di rinascita e speranza, dove ogni giorno gli operatori lavorano con dedizione per offrire non solo rifugio, ma una vera e propria casa. Per “La Grande Famiglia” dare la possibilità di costruire un futuro migliore ai suoi minori stranieri non accompagnati, si raffigura come una vera e propria missione.

La realtà dei minori stranieri non accompagnati accolti nelle due Strutture di Seconda Accoglienza de “La Grande Famiglia” è ormai parte integrante del tessuto sociale di Casteltermini. La loro presenza, consolidatasi nel tempo, è divenuta un simbolo di integrazione e arricchimento per tutta la comunità locale.
Infatti, dopo la citata visita pastorale dell’Arcivescovo, presso una delle strutture che li ospita, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di partecipare, su invito della Dirigente Scolastico Dott.ssa Gugliotta Giuseppina e della scuola, all’incontro organizzato dall’Istituto Superiore “ARCHIMEDE” sedi coordinate di Casteltermini, in data 07 novembre 2024. In questa occasione, i giovani migranti si sono uniti agli studenti dell’istituto per condividere un momento di festa ma soprattutto di riflessione dei temi delicati trattati sulla fragilità e l’ansia dell’essere umano, in un dialogo di reciproca riconoscenza. Anche in questo secondo appuntamento l’integrazione e la condivisione sono stati i protagonisti, con i giovani coinvolti in momenti di danze e attività che hanno valorizzato l’aspetto più importante della convivenza e dello scambio culturale. L’incontro ha rappresentato una testimonianza concreta dell’impegno delle comunità locali verso l’accoglienza e la costruzione di un percorso di speranza per i ragazzi migranti. Un ringraziamento speciale all’Arcivescovo e alle istituzioni presenti per aver offerto questa preziosa opportunità che ha reso possibile un momento di profonda umanità e vicinanza, in cui i ragazzi si sono sentiti accolti, ascoltati e visti.
L’invito e la partecipazione dei minori stranieri de “La Grande Famiglia” a questo secondo incontro ha rappresentato un ulteriore passo verso l’inclusione autentica e duratura che dimostra come l’accoglienza possa trasformarsi in una vera e propria esperienza di comunità e scambio culturale.
“La Grande Famiglia” che accoglie le comunità dei minori stranieri non accompagnati è nata da un gesto d’amore e impegno concreto verso i giovani più vulnerabili. Questo prezioso progetto, oggi pilastro dell’integrazione nel territorio agrigentino, deve la sua origine alla visione e alla dedizione della dottoressa Valentina Zarcaro, il cui lavoro instancabile ha dato vita a dei luoghi di protezione e speranza a tanti ragazzi.
Con la sua guida, Valentina Zarcaro ha creato non solo strutture di accoglienza, ma una vera e propria famiglia per questi giovani, che troppo presto hanno dovuto affrontare difficoltà e lasciare la propria terra. Il recente incontro con l’Arcivescovo e la partecipazione dei ragazzi alle attività scolastiche dell’Istituto Archimede sono solo alcuni esempi di come sono stati creati legami e offerto ai minori stranieri l’occasione per sentirsi parte attiva del territorio che li ospita, offrendo la possibilità di un nuovo inizio, in un contesto di pace e integrazione.