Finanza Agevolata: caratteri, vantaggi e benefici per Imprese, Start-up e PMI innovative

Abbiamo, nella scorsa sezione iniziato a parla degli strumenti dell’Industria 4.0.

Occupiamoci adesso dello strumento, per eccellenza, per ottenere agevolazioni sotto forma di finanziamento per le imprese. start-up e PMI innovaztive.

 

La Finanza agevolata è uno degli strumenti finanziari a disposizione delle imprese per sostenere investimenti e sviluppare l’attività.

La finanza agevolata è una specializzazione della finanza aziendale dedicata al reperimento di fonti di finanziamento a condizioni migliori rispetto a quelle di mercato, utilizzando gli strumenti agevolativi pubblici di provenienza comunitaria, nazionale e locale che le autorità preposte mettono a disposizione delle imprese in un’ottica di sviluppo territoriale e di miglioramento della competitività dell’intero sistema economico.

L’Unione europea, lo Stato, le Regioni, le Province, pubblicano bandi pubblici in cui mettono a disposizione risorse finanziarie destinate alle imprese che effettuano investimenti.
In questo senso la Finanza Agevolata è parte integrante dell’economia aziendale, perché aiuta l’impresa a reperire risorse finanziarie a condizioni più vantaggiose.


Un’azienda, infatti, può accedere a più bandi e anzi, pianificando per tempo, può ottenere più agevolazioni per ogni tipo d’investimento.
Ad esempio, un’azienda che accede alle agevolazioni per acquisto macchinari o impianti, può richiedere i contributi per nuove assunzioni o per ottenere delle certificazioni ambientali, utili per garantire lo svolgimento di certi tipi di attività.

Le tipologie di investimento

Il piano di impresa deve contenere elementi circa gli investimenti che si intendono effettuare e per cui si richiede il sostegno dell’agevolazione;
sono infatti ammissibili a finanziamento le spese, al netto dell’IVA, relative all’acquisto di attrezzature e di altri beni materiali e immateriali a utilità pluriennale (investimenti).

  • Investimenti materiali si intendono le macchine necessarie alla produzione del prodotto e che hanno una durata pluriennale, le attrezzature, che sono quelle di piccola dimensione, collegate comunque all’attività, ma con una vita media più breve; l’utensileria ossia tutti quegli attrezzi di piccolo taglio che servono per lo svolgimento dell’attività;
  • Investimenti immateriali si intendono le spese di impianto (studio di fattibilità, progetto esecutivo), costi di ricerca e sviluppo e pubblicità capitalizzabili (cioè relative ad azioni con la ragionevole attesa di effetti duraturi, ad esempio per il lancio di un nuovo prodotto), brevetti e licenze.
  • Contributo in conto capitale: o cosiddetto “a fondo perduto”. E’  calcolato in percentuale delle spese ammissibili.  Non  è prevista restituzione di capitale o pagamento di interessi.
  • Contributo in conto esercizio (gestione): il contributo viene identificato come ricavo e deve essere tassato nel periodo di competenza e per l’intero importo.  E’ un tipo
  • di agevolazione concesso per contribuire alle spese di gestione (personale, pubblicità, viaggi, locazioni immobiliari, oneri finanziari, ecc.).
  • Contributo in conto interessi: si tratta di un contributo che viene concesso quando si stipula di un finanziamento a medio e lungo termine. Il contributo viene erogato direttamente dall’istituto finanziatore, il quale se ne servirà per abbassare il tasso di interesse applicato al finanziamento dell’impresa beneficiaria.
  • Credito agevolato: il finanziamento, se viene erogato, viene concesso esclusivamente a condizioni agevolate. L’agevolazione consiste in un finanziamento a medio/lungo termine con un tasso di interesse inferiore a quello di mercato.
    Contributo in conto canoni: è paragonabile a un contributo in conto interessi, l’agevolazione (a fondo perduto) è concessa per abbattere il costo di un contratto di locazione finanziaria (leasing) stipulato a costi di mercato.
  • Concessione di garanzia: in alcuni casi l’agevolazione consiste nell’offrire garanzie per finanziamenti a medio e lungo termine che altrimenti l’imprenditore non sarebbe stato in grado di fornire. A questo scopo particolare importanza rivestono i fondi di garanzia normalmente istituiti presso i Consorzi di Garanzia Collettiva Fidi.

Come è costituito un bando?

Si parla sempre e (a volte male) di Bandi EU, Nazionali e Regionali.

Ma come è costituito un bando? Esso deve contenere:

  • Finalità del bando (obiettivi);
  • Soggetti beneficiari (chi può partecipare)
  • Localizzazione degli interventi (geolocalizzazione)
  • Tipologie di intervento ammissibili (attività finanziabili)
  • Quantificazione delle risorse disponibili (dotazione finanziaria)
  • Forma ed entità del contributo pubblico (tipologia di sovvenzione)
  • Procedura e tempistica per la presentazione delle domande (tempistiche)
  • Tipologie di spesa ammissibili a finanziamento
  • Modalità di istruttoria formale di ammissibilità delle domande;
  • Modalità di valutazione dei progetti (criteri prioritari e parametri di valutazione);
  • Disposizioni riguardanti la formazione e approvazione della graduatoria e la liquidazione dei benefici;
  • Disposizioni relative ad eventuali variazioni progettuali, revoche o rinunce.
  • Informazioni relative al procedimento (tempistica e responsabile).

In tutto questo, l’impresa puo’ farsi seguire in tutto e per tutto da Società specializzate o da intermediari finanziari che trattano tali agevolazioni o, meglio ancora, da dei consulenti.

 

Prossima sezione: Risparmio Fiscale derivante da investimenti

 

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