Compro un terreno e… RESTO AL SUD




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[/dropcap]da www.lasicilia.it

Favorire il ritorno all’agricoltura puntando soprattutto sui giovani. Con questo obiettivo da oggi sono in vendita sul sito Ismea 8mila ettari della Banca nazionale delle terre agricole pronti per la coltivazione. Si tratta del primo lotto che fa parte di un’operazione complessiva da oltre 23mila ettari gestita tramite Ismea dal Ministero delle politiche agricole. L’avvio è stato dato dal ministro Maurizio Martina in occasione della presentazione fatta a Roma insieme al presidente di Ismea Enrico Corali e al direttore generale Raffaele Borriello. Dalla vendita dei primi ottomila ettari è atteso un ricavato minimo di 110 milioni di euro che saranno destinati dal Mipaaf a promuovere l’imprenditorialità giovanile in agricoltura. «Siamo partiti nel 2014 con 55mila aziende Under 40, oggi sono 70mila – osserva il ministro Martina – Abbiamo fatto un salto di qualità e anche l’avvio operativo della Banca nazionale delle Terre si inserisce nell’investimento in cui siamo impegnati a favore delle giovani generazioni in agricoltura».

Trovare il terreno che fa al caso proprio è facile, visto che il sito Ismea informa sulle caratteristiche di ciascuno, dalla posizione alle tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Da oggi si può esprimere la manifestazione d’interesse per uno o più lotti e da febbraio partirà la procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse.

I terreni acquistabili si trovano soprattutto nel Centrosud, con la Sicilia a fare la parte del leone (1700 ettari), seguita da Toscana e Basilicata (1300 ettari), Puglia (1200), Sardegna (660 ettari), Emilia Romagna e Lazio (quasi 500 ettari).

«Incentivare la presenza dei giovani significa sostenere la competitività del Paese», afferma Maria Letizia Gardoni, presidente dei giovani della Coldiretti, nel sottolineare che “le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% della media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più». Alessandro Mastrocinque, vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, osserva come «In un Paese segnato dalla scarsa mobilità fondiaria e in cui acquistare a prezzi di mercato è quasi impossibile, la nascita della Banca delle terre agricole, che mette a disposizione soprattutto dei giovani il patrimonio pubblico, rappresenta una importante discontinuità».

«La grande vendita di terreni pubblici della Banca nazionale delle terre agricole, avviata dal Governo e rivolta in particolare ai giovani coltivatori che avranno agevolazioni e corsie preferenziali, rappresenta una novità senza precedenti, una promessa mantenuta da parte dei governi Renzi e Gentiloni». E’ quanto scrive Michele Anzaldi, deputato del Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai. “La Rai servizio pubblico – continua – dovrebbe mettere più cittadini possibile, in particolare giovani, nelle condizioni di poter conoscere l’esistenza di questo bando. Il bando avviato dal ministro Martina che mette in vendita 800mila ettari rappresenta solo la prima parte di una vendita complessiva di oltre 20mila ettari, un progetto atteso da decenni e che ora finalmente viene concretizzato. Il boom di utenti e visualizzazioni fatti registrare dal sito ufficiale conferma l’interesse che c’è per questa operazione. E’ sempre più alto il numero di giovani che decidono di dedicarsi alla coltivazione della terra, che significa spesso presidiare produzioni di qualità e di carattere specifico altrimenti a rischio di scomparire». «Un’occasione di lavoro, di business, ma anche di attenzione all’ambiente e di cura per il territorio, che nasce grazie a quattro anni di lavoro dei governi di centrosinistra», conclude.

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