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[/dropcap]Quando nel 1938 la EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche, antesignana della RAI) indette la “Gara nazionale per gli artisti della canzone”, la televisione era ancora un vago progetto in via di definizione. Tuttavia, le prime sperimentazioni iniziarono a partire dal 1939 ed interessavano solo una circoscritta zona urbana di Roma, con un ripetitore posizionato nella zona di Monte Mario e dei rudimentali trasmettitori che emettevano immagini sfocate. Con gli eventi bellici alle porte il progetto venne temporaneamente accantonato, per poi essere ripreso dalla appunto neonata RAI alla fine degli anni Quaranta, finché il 3 gennaio 1954 non si annunciò il tanto atteso inizio regolare delle trasmissioni. Al tempo, periodo di speranze caricate da un ingenuo ottimismo, ci si chiedeva se questa televisione sarebbe riuscita in un futuro ad imporsi a scapito della radio e del cinematografo. A distanza di oltre sei decenni, questi quesiti appaiono quantomeno superati se pensiamo che anche la televisione, con i nuovi sistemi di comunicazione continuamente in evoluzione, ha fatto il suo tempo. Ma nell’Italia di quegli anni era più che lecito domandarselo.
Tornando al 1938, la radio ed il cinematografo erano ancora saldamente al loro posto in quanto mezzi di evasione e di informazione degli italiani. Oggi sono i talent show a decidere le tendenze del mercato discografico, ieri erano appunto i concorsi radiofonici. Questa “Gara nazionale per gli artisti della canzone” della EIAR vide tra i partecipanti la giovane Carmela, ventenne dai boccoli d’oro e dagli occhi di ghiaccio. Carmela Termini, detta Lina, era nata ad Agrigento l’11 gennaio del 1918. Ben presto, a causa del lavoro del padre, un ferroviere, la famiglia Termini lasciò la natia Agrigento per Torino (che si può considerare la capitale del sistema radiofonico del tempo), dove Lina frequenta per qualche anno il Conservatorio “Giuseppe Verdi”. Si può immaginare l’orrore dei suoi austeri maestri quando la sua voce si affermò come una delle più interessanti della musica leggera tra la fine degli anni Trenta e l’inizio dei Quaranta.
La musica leggera del periodo era il porto franco dove il jazz poteva approdare senza destare troppi sospetti. In epoca di censure e ostracismi di stampo fascista ci si doveva muovere con le opportune cautele. Una delle “bacchette” di punta delle orchestre radiofoniche, il maestro Cinico Angelini, si assicurò immediatamente le prestazioni canore di Lina Termini, la quale esordì dai microfoni della EIAR nel capodanno del 1939 con l’orchestra Angelini cantando Quando cadrà la prima stella. Da lì l’ascesa, che l’avrebbe condotta anche ad un paio di incursioni di riflesso nella cinematografia datate 1940: la prima con un cameo nel film “Ecco la Radio”, una pellicola autocelebrativa prodotta dalla EIAR, la seconda cantando “Una Romantica Avventura”, struggente valzer composto da Alessandro Cicognini tema del film omonimo diretto da Mario Camerini in lizza al festival della Mostra del Cinema di Venezia di quell’anno. Un anno intenso in cui incide, sotto la direzione adesso del maestro Pippo Barzizza, anche La Pupa della Nonna, uno brioso swing in coppia con un’altra stella della canzone di quegli anni, Silvana Fioresi.
A guerra ormai inoltrata le prospettive cambiano, e come molti artisti sulla cui popolarità si conta affinché della guerra si possano alleviare le sofferenze che ne conseguono, anche Lina Termini canta per i soldati impegnati al fronte. Siamo nel 1942, anno in cui torna ad essere diretta da Angelini ed incide per la Cetra la celeberrima Ma l’amore no, molto probabilmente la sua canzone più famosa, che ancora adesso gode di buona popolarità e le cui le note rimandano inequivocabilmente alle suggestioni di quella stagione d’oro.
All’apice della popolarità, nel 1943, Lina si sposa: da questa unione con Francesco Guerra nascerà una figlia. Era il preludio di un cambio di vita. Nel 1944 infatti dice addio alla sua breve e folgorante carriera artistica ritirandosi definitivamente a Torino, fino alla morte sopraggiunta il 21 aprile del 2004 alla bella età di ottantasei anni.
Questo riassuntivo profilo biografico-artistico in ricordo di Carmela Termini detta Lina vuole essere un omaggio ad una figlia di Agrigento la cui voce, con il suo timbro e i suoi colori, ha contrassegnato un pezzo importante della nostra canzone e del nostro costume.
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