Sì, ritorno a parlare di MUNNIZZA! Qualcuno di voi mi ha anche bonariamente rimproverato tempo fa: «Mi però, Rita, parli sempri di munnizza, sei diventata monotona. Hai stufato!». Perché al castelterminese “tipo” dà fastidio persino sentir parlare di munnizza, si siddrìa tuttu.

Ieri tre giovani castelterminesi, Arianna Lo Re, Giusy Scarnà e Mattia Scarnà hanno dato a tutti l’esempio di come si può essere civili ed educati agendo nell’interesse di tutta la comunità. Su Facebook, postando le foto del “prima e dopo” hanno scritto così:
“Grazie a Dio gli uomini non possono ancora volare e sporcare i cieli così come fanno con la terra!”. Io e i miei due amici abbiamo quindi deciso di ripulire il posto in cui ci ritroviamo il pomeriggio. Abbiamo riempito 4 sacchi grandi, di cui uno solo di bottiglie di birra. Abbiamo anche estirpato tutte le erbacce con le nostre mani, e con solo una scopa, una paletta e tanta voglia di fare, abbiamo fatto rinascere il nostro piccolo luogo di ritrovo.

I tre ragazzi, armati solamente da senso civico e rispetto per l’ambiente e per le persone che vi abitano, hanno ripulito la zona Piazzetta Generale C.A. Dalla Chiesa (per intenderci, dove si trova il laboratorio di analisi cliniche del dr. Cavaleri).

Mentre noi “adulti” ci lamentiamo sui social, seduti comodamente sul divano, facciamo le foto della munnizza che vediamo per le strade per il solo gusto di sputtanare (permettetemi il termine) amministratori ed operatori ecologici e per dare agio ai castelterminesi emigrati di denigrare ed offendere il nostro paese… i ragazzi agiscono!

Ci vuol così poco per ridare a Casteltermini quel po’ di decoro urbano che merita, ci vuole pochissimo. Basta seguire l’esempio di Arianna, Giusy e Mattia, il loro spirito collaborativo, il loro senso civico (senso civico lo scriverò e lo ripeterò all’infinito); basta semplicemente bacchettare chi sporca… perché nella maggor parte dei casi sappiamo chi sporca, soltanto che: “pari malu, simmu vicini di casa; non posso, è ma cuscinu; ma cu mu fa fari a ‘ntricarimi nni sti cosi”, ecc., ecc., ecc.

È finito il tempo di addossare colpe alla politica, alla crisi, ai raccomandati, ecc. Fare a scaricabarile ha fatto comodo a tutti finora, ci ha permesso di rimanere comodamente seduti sul divano a scrivere su Facebook, incuranti del fatto che facevamo del male solo a noi stessi. Il Covid ci ha cambiati enormemente. Forse gran parte di noi non se ne rende ancora conto, preso com’è dalla paura – giustificatissima – della pandemia, dei contagi, della crisi economica in atto.

Ma la nostra società si è imbruttita, incattivita e rassegnata. Ecco, forse quest’ultima è la cosa più grave in assoluto. La rassegnazione ha preso il sopravvento su tutto e tutti. Torniamo a vivere, ad amare la vita, a rispettarci e a collaborare. È finito il tempo “si u nnu fa iddu pirchì le faria ia?”. È finito nel momento in cui Arianna, Giusy e Mattia hanno reso pubblica la loro azione educativa, dando l’esempio a tutti di come riportare Casteltermini alla cultura del bello.
